il gabbiano uccio crevatin

quello ch’è la sventura del pesce
che finisce in bocca del gabbiano
sono quelle ali, quegli occhi,
e lo stomaco, l’appetito formidabile
italo svevo

il gabbiano reale triestino ha un peso medio di 30 kg, un’apertura alare di un paio di metri e un becco in acciaio al titanio. elegge ad habitat naturale i tetti con pietre di fiume, mantenendo il controllo della zona anche da adulto e senza alcuna intenzione di trasferirsi. si trova bene.
nei pressi delle pescherie, all’ora di chiusura, questi cordiali volatili si lanciano in picchiata a velocità stimabili intorno ai 140 km/h e atterrano con grande stridio di unghie sulle auto parcheggiate, arandone i tetti nonostante le zampe palmate. poi restano lì in attesa, affilando il becco sulla carrozzeria e controllando torvi le mosse del pescivendolo. il comportamento aggressivo e le ripetute minacce ai passanti inducono a considerare l’ipotesi del coprifuoco. il gabbiano si muove spesso per bande alla ricerca di cibo non necessariamente organico: ghermisce piccioni, pantegane, cuccioli di cane, lattine di birra, copertoni. le gattare sono scortate dai vigili urbani, mentre i gatti si sono organizzati in brigate per preservare l’incolumità propria e degli approvvigionamenti. destano invece preoccupazione i recenti avvistamenti di gabbiani appostati nelle vicinanze degli asili nido.
per far fronte all’eccessivo numero di esemplari, riprodotti in maniera anomala, è stata praticata la foratura delle uova. l’operatore individua la covata, fora l’uovo e ne inghiotte il contenuto. il metodo si è rivelato inefficace e dannoso:  4 o 5 settimane più tardi il gabbiano deposita altre uova mentre le arterie del tecnico sono intasate dal colesterolo.
in collaborazione con l’università di trieste, l’enpa ha elaborato un protocollo di sterilizzazione sistematica. la sessualità del gabbiano, inspiegabilmente monogamo, non ne risente e può accoppiarsi con rinnovato piacere e spensieratezza – le gabbiane ringraziano. non sono finora pervenute obiezioni da parte della santa sede e quindi sembrano non esservi ostacoli. l’operazione consiste nel catturare l’animale, anestetizzarlo in atmosfera satura di capuzzi garbi impregnati di terrano e procedere alla sterilizzazione. personale addestrato sarà impiegato allo scopo, in grado di distinguere dal gabbiano di passaggio gli esemplari stanziali, obiettivo di questa operazione. il territorio di caccia sarà quindi il centro cittadino – i gabbiani turisti si aggirano soprattutto a miramare – e la risposta alla domanda chi te son ti? de dove te vien? tradirà il cocal patoco.

6 thoughts on “il gabbiano uccio crevatin

  1. ho notizia di un gabbiano che si è avvalso della facoltà di non rispondere

    (e poi, diavolo, verrei anche io a fare lo stanziale a Trieste, città ben degna)

  2. ” […] il metodo si è rivelato inefficace e dannoso: 4 o 5 settimane più tardi il gabbiano deposita altre uova mentre le arterie del tecnico sono intasate dal colesterolo.”

    ho riso molto

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