libera chiesa in succube stato

nove giorni. nove giorni e nove notti nel tentativo di sistemare la tana. ho perlustrato ogni angolo, aperto ogni cassetto, esplorato ogni armadio, esaminato ogni ripiano. ho radunato nell’ingresso le cianfrusaglie di chissà quali vite passate, in attesa di uno studio più approfondito. ho scrostato, lavato, scopato, spolverato, lustrato. di topi nessuna traccia – merito di nerogatto? – ma di ragni e ragnatele anche troppe. ho perfino imbiancato le pareti.
il sabato sono sfinito ma l’appartamento ha un’aria decisamente abitabile. seguo un famoso esempio e decido di dedicare la domenica al riposo più assoluto. dopotutto, non godo delle medesime condizioni contrattuali e ho lavorato due giorni in più. sfogliando il giornale, noto un trafiletto interessante: lellacosta, donna intelligente e ironica come poche, terrà uno spettacolo proprio la sera stessa. telefono subito per prenotare un posto, pregustando già la serata.
per l’impazienza arrivo al teatro con un’ora di anticipo. mi faccio largo a fatica tra le molte persone che, stranamente e con espressione feroce, riempiono il piazzale esterno e raggiungo il portone, sul quale si legge

SPETTACOLO ANNULLATO
CAUSA LUTTO NAZIONALE

ottimo. muore un capo di stato straniero e mi si impedisce di trascorrere la serata come più desidero. vivo in italia, stato demoteocratico: sono triste e addolorato per decreto. solo per tre giorni, e da domani si ricomincia a vivere. è curioso come debba subire una decisione degli stessi che si scagliano contro i mussulmani incapaci di distinguere tra stato e chiesa. lo spettacolo di lellacosta si intitola alice. una meraviglia di paese. davvero.