don marranzano

nelle prime ore di un tiepido mattino primaverile, sulla spiaggia siciliana di sant’agata di militello venne trovato un uomo in grave stato confusionale. lo sconosciuto non proferiva alcuna parola e si limitava a posare lo sguardo irrequieto sui presenti. era vestito in modo accurato – gli indumenti erano sgualciti e cosparsi di sabbia, forse per un lungo vagabondaggio – anche se eccentrico. indossava infatti una coppola, un paio di lunghi pantaloni scuri, una camicia bianca e un gilet di velluto nero. al momento del ritrovamento, portava con sé soltanto un fucile dalla foggia curiosa, le cui canne erano state evidentemente rese mozze con mezzi artigianali.
dopo i vani tentativi da parte dei carabinieri del comando locale di accertarne l’identità e la provenienza, l’uomo fu affidato alle cure dei medici del reparto di neurologia dell’ospedale di messina. quando gli fu consegnato un foglio nella speranza di stabilire una comunicazione, lo sconosciuto disegnò con tratti veloci e sicuri un bizzarro marchingegno. l’oggetto venne dapprima interpretato come un apparecchio dentistico correttivo ma quando nella mano del paziente fu posto un ablatore per tartaro – accertare la professione poteva rappresentare un indizio importante per il suo riconoscimento – questi si limitò a pulire la propria lunga unghia del mignolo.
'u marranzanudopo la pubblicazione di un articolo con la fotografia del misterioso disegno, dalla casa museo antonino uccello di palazzolo acreide giunse la precisazione che si trattava di un semplice marranzanu, antico e caratteristico strumento musicale dell’isola, con il quale i dilettanti sovente si spezzano i denti. quando gliene fu fornito un esemplare, l’uomo suonò per diverse ore e ininterrottamente – con notevole virtuosismo – un’ignota melodia che un esperto cinefilo riconobbe poi essere il tema musicale di un vecchio film, il padrino.
in seguito l’addetto di una lavanderia scoprì che il colletto della camicia riportava internamente il nome bernardo provenzano, una curiosa omonimia con un pericoloso ricercato per mafia, ma gli appelli in diverse trasmissioni radiofoniche e televisive nazionali non ebbero alcun esito. inspiegabilmente, una notte l’uomo fuggì dal reparto dove era in cura e da allora non se ne seppe più nulla.

21 thoughts on “don marranzano

  1. Per forza: se ci provo devo poi chiamare il fabbro per far separare anche me, dalla serratura. Ma poiché il muto sconosciuto è inspiegabilmente fuggito, allora la domanda sorge… forse non molto spontanea, ma sorge.

  2. uh, sono un po’ tardo.

    la prossima volta mi fai un grafico con excel o una presentazione in powerpoint [pubblicità regresso]?

  3. In effetti visto cosi’ è un’oggetto inquietante.

    Belli gli ultimi post. Non è necessario dire il parquet.

    Gurb

  4. Non so cosa detesto di più, se gli spreadsheet o le slide… può andar bene un disegnino su un pezzo di carta [Pubblicità Re-gretta]?

  5. O con un lapis e una asticella a sezione quadrata su un muro, magari [Pubblicità Righello]…

    *consapevole, si bacchetta spontaneamente le mani*

  6. ho avuto un sussulto! anche a me è scappato un siciliano, deve essere lui, porta sempre la coppola. ecco dove era finito, e diceva di stare a milano. e non ricorda niente, proprio niente? e io che credevo di essere indimenticabile…

    Detroit

  7. la consigli anche a me? poiché sono astemia dovrebbe bastarmi mezza damigiana. se ripescano una smemorata nella riviera romagnola che disegna donne nude, sono io.

  8. bè si, tu di amabile e dolce non hai niente niente (povera gatta che vive con te). ma se non è un po’ dolce come faccio a berlo? e quindi a dimenticare il mio mauricio babilonia?

  9. ho notato che spesso gli astemi o i presunti tali prediligono eventualmente il vino dolce. come se non fosse l’alcool, il vero problema. è questione di chimica dello zucchero?

  10. quale sia la questione non lo so, quello che so è che se proprio devo ingoiare del vino è meglio se è un po’ dolce.

    una volta ho bevuto un sorso di birra, è amara. e un’altra volta un sorso di nocino che fa mia zia, è buono. devo essere una potenziale bevitrice di superalcolici.

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