9 thoughts on “la piccola pescheria degli orrori

  1. Ma cosa succede di preciso durante il festival? Canti, balli, riti orgiastici alla griglia? Ammetterai che non è chiaro. E il fatto che siano anche infuriate, le “canoce” (sarebbero le pannocchie, ossia quei crostacei belli grossi, tanto tanto saporiti?), non spinge un gatto sano di mente a farsi avanti.

    tamas

  2. si capisce che sono di un’altra riviera: non ho capito niente!

    che festival è?

    p.s.: ho tre gatti, che le canoce non le hanno mai assaggiate

    Alex

  3. questo è razzismo.

    I granzoni non sono selvaggi, solo perché hano modelli culturali diversi dai nostri.

    (lo so che è inibente dirlo, ma quanti di noi riescono a stento a trattenersi dal chiedere a gran voce il ritorno della Piccola Krukka?)

  4. il festival è soltanto nella mente malata del pescivendolo che delizia la città con tali strategie di marketing. le canoce sono le canocchie, note anche come pannocchie o cicale di mare.

    saperlo, dov’è finita la piccolakrukka.

  5. è il cibo che diventa intrattenimento:prima lotti con la tua pietanza,bruci calorie,ti diverti,e poi mangi.

    la strategia del pescivendolo è prelibata.oserei dire che è tutto un magna magna.

  6. Sono arrivata per caso al tuo blog, e cliccando sul link “nerogatto” mi è capitato di leggere il post sul pescivendolo e sulla sula buffa vetrina. Abito a Trieste, anche se non sono di qui… l’altro giorno c’era scritto “CANOCE ULTRA VIVE”, cosa che mi ha fatta sorridere per tutta la giornata. Ciao! Roberta

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