panastinenza

mi si avvicina un vecchio, appoggiandosi ad un bastone e con una cartella in cuoio sotto il braccio.

– scusi.
– sì?
– le interessa un portadocumenti in pelle per la sua macchina?
– no grazie.
– ma è quasi nuovo, non ha un graffio.
– no, davvero.
– comprende anche un portachiavi! sa, fa la sua figura.
– mi spiace, non ho nemmeno l’automobile.
– glielo faccio per poco. potrebbe regalarlo, poi.
– guardi, non saprei a chi.
– le verrà in mente, e io intanto mi ci compro le sigarette.
– perché non rinuncia? risparmia soldi, fa del bene ai suoi polmoni e non nuoce alla salute degli altri.
– eh, se la mette così aspetto quello del camion delle bibite. magari ci scappano due bottiglie di vino, con questo bell’articolo.
– …
– e una casa in affitto, le serve?

se i parenti si ostinano a non dargli un euro per i suoi vizi, quello gli vende anche la sedia sotto il culo.

14 thoughts on “panastinenza

  1. no, sono io che mi ci sono installata da un mesetto. lavoro nel ramo immediatamente antecedente al tuo e ho una tuta arancione. indovina cos’è.

  2. “Perché non rinuncia? Risparmia soldi, fa del bene ai suoi polmoni e non nuoce alla salute degli altri.”

    Hai ragione, lo dico sempre anch’io che bisognerebbe abbandonare l’automobile e riprendere ad andare a cavallo.

  3. Non farmi dire. E’ per me fonte di gravi conflitti interni. La carne di cavallo, intendo. Non il fumo. Oddio, anche il fumo…

    Insomma, te l’avevo detto di non farmi dire!

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