non agitare prima dell'uso

i don’t want to be buried
in a pet sematary
pet sematary – ramones

a roma, al centro cefalee infantili dell’ospedale san carlo di nancy, da oltre 3 anni viene applicata la pet therapy. i risultati soddisfacenti hanno indotto ulteriori sviluppi nella sperimentazione, coinvolgendo anche soggetti adulti affetti da cefalee, disagio psichico, autismo. circa un anno fa è stata allestita, all’interno di uno steccato ricavato tra i reparti, una fattoria: un giardino con stalla, voliera e gabbie. sono ospitati una decina di conigli, due pecorelle, una capretta, due pony, 50 canarini, due grandi cani, alcuni gatti, una tartaruga in asilo politico.
dai primi studi, nonostante il numero limitato di pazienti non consenta statistiche, emerge che le sedute portano ad una drastica riduzione dei farmaci, come pure la diminuzione di frequenza e durata degli attacchi di cefalea.
gli animali sono scelti secondo le loro peculiarità: roditori per problemi psicologici e mentali, ovini per le emicranie, equini per disturbi motori, felini e cani come bassa zampavalanza. è stato verificato mediante elettroencefalogrammi come le fusa del gatto producano benefici effetti a livello cerebrale; il maiale grigliato, invece, sembra stimolare la socializzazione.
gli animali più adatti sono mansueti, rassicuranti, con una folta pelliccia in cui affondare le mani – sconsigliati i grizzly – ricavandone un grande senso di rilassatezza. coinvolto nel progetto anche il cantautore luciodalla, volontario e testimonial dell’iniziativa.
interessante. mentre approfondisco l’argomento, noto con la coda dell’occhio la nerogatto che si allontana furtiva con la mia flashpen tra le fauci. sarà il pelocorto ma behemot è il pet meno indicato: la sua presenza è fonte di agitazione, nervosismo, ansia, boli di pelo, carestia e disastri. non l’ho scelta io, mi ha scelto lei: avrei preferito un bradipo, concilia l’indolenza. per la piccolakrukka un pesce rosso, l’ideale per la logorrea compulsiva.

17 thoughts on “non agitare prima dell'uso

  1. nn l’ho più visto, temo il peggio. cmq i gechi non sono adatti, sono scabri. ci puoi grattugiare la ricotta affumicata per la pasta, però.

  2. Uhm. La presenza delle zanzare sarà rivelatoria, quanto alla sorte di Zorba il geco. Speriamo bene, mi ci ero affezionata… saranno anche bestiole scarne ma da loro c’è di che imparare.

    Comunque da bambina una volta mi è capitato di agitare una capretta prima dell’uso, per dire.

  3. ora, la ricotta per la pasta dev’essere salata, non affumicata.

    Inoltre, permutasi geco scabro con cervo volante riottoso (chi non vorebbe un cervo volante nel proprio salotto?).

    Astenersi perditempo

  4. Vada per la tisana, grazie. E sia generoso con la melissa.

    Effe, in alcune zone del Friuli-Venezia Giulia si fa un uso di ricotta affumicata, sulla pasta, alquanto sospetto. Di quella salata sembra si ignori l’esistenza, ahimé. Ma forse l’agente di viaggio, qui, saprà dirci qualcosa in più…

  5. prodotto tipico del veneto (puìna), è diffusa anche in trentino (poìna fumàda) e in friuli (scuete fumade). sublime con gnocchi, tortelli, ravioli, cjalcions et similia.

  6. ecco perchè ho un debole per i lemming

    (però non potete scrivere certe cose e non invitarmi a cena, è crudele)

  7. Conoscevo l’uso terapeutico degli amici animali, per diversi tipi d’utenti, ma non sapevo che esistesse una “specializzazione” per elezione delle razze, a seconda dei disturbi portati dai pazienti….

    Interessante.

  8. Appropò, sapevate che la storia dei lemming che si suicidano se il loro branco diventa troppo numeroso è una bufala? Nasce da un documentario Disney, che per girare un filmato presuntamente realistico sulla vita dei lemming ne importò un branco in una zona del Canada dove non vivevano naturalmente, e per “realismo” probabilmente “suicidò” i roditori facendoli saltare da una rupe. Da qui nacque e si perpetuò la storia. Qui è spiegata nei dettagli

    http://www.carmillaonline.com/archives/2004/01/000565.html

    [Dedicata tra l’altro a chi (come me) ha letto lunghissimi saggi di sociologia della comunicazione per tentare di capire fino a che punto una boiata mediatica possa arrivare a sostituire la realtà…]

    andrea

  9. I quattro gatti che abitano con me adesso pretendono i contributi e le ferie pagate. Certe notizie non dovrebbero essere diffuse.

    upuaut

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