import-export

the pandemonium
was in full swing
jo stafford

un caffè tra le mani, ad oliare dita che non osano aprire una finestra.
il cielo tumefatto preme su questa primavera compressa e perfino il ciliegio sembra in bilico. aria aria aria, per non soffocare. behemot non si formalizza, un solo invito avulsivo e siamo fuori.
granzi pasquali vivi e inferociti recita l’acuto titolo d’apertura del mio quotidiano preferito, la vetrina della pescheriadavide. e poi quattro passi svogliati fino alle rive, a scrutinare la linea sfocata dell’orizzonte in trepida attesa della lieta novella d’oltreoceano, mentre la nerogatto guata le meduse.

8 thoughts on “import-export

  1. O_o granzi pasquali vivi e inferociti?

    …me lo dice sempre, mia nonna, che i triestini son gente strana… e io che non le credevo…

    🙂

    Steelrain

  2. avevo letto ganzi, che qui sotto l’Alpe il granzo non esiste proprio come lemma (e quindi suppongo che non ne potrei avvertire il sapore nemmen quando ne assaggiassi)

  3. Effe, credo che “granzi” non esista appena oltrepassati i confini della Bisiacarìa 😀

    [e con questo spero di non aver offeso il padron di casa 😉 ]

Comments are closed.