il senso degli angeli

aspirano a infondere un senso di protezione e sicurezza ma senza dubbio dimostrano uno scarso senso del ridicolo. quale oscuro istinto naturale porta l’uomo del branco a indossare con tanto sussiego una divisa da soldatino?
basco blu, maglietta rossa con il logo dell’aquila – mica un pangolino o un sarago – e maniche di preferenza arrotolate sulle spalle, pantaloni pseudomilitari dotati di tasconi, anfibi ai piedi, nome di battaglia insulso a scelta tra night, dog, falco, johnny. incedono elastici come un pilastro in cemento armato, tesi nello sforzo di simulare uno sguardo duro e puro perso all’orizzonte cinico e baro ostruito dai palazzi, con la mascella contratta nello spasmo .
e l’imbarazzo di trascinare altrove la piccolakrukka, che strepita per avere anche lei un bascoblù.

20 thoughts on “il senso degli angeli

  1. Il Behemot è il più grande animale che vive sulla terraferma. La tradizione ebraica racconta che fu plasmato dall’argilla il sesto giorno della creazione. Il Libro di Giobbe ricorda che fu la prima opera di Dio.. Si nutre d’erba come un bue e i rabbini ne hanno fatto il bue leggendario riservato al festino del Messia. Ha ossa come tubi di bronzo e gli arti come verghe di ferro; ogni giorno si nutre del foraggio di mille enormi montagne. Non lascia mai le mille montagne e l’erba che consuma di giorno rispunta di notte. A causa del suo insaziabile appetito Dio ne creò uno solo impedendogli così di moltiplicarsi. Al solstizio di estate durante il mese di Tammuz, il Behemot raggiunge il suo massimo vigore, si alza sulle zampe posteriori e ruggisce in maniera terrificante; è udito da tutti gli animali del mondo, i quali terrorizzati diventano meno feroci e i predatori evitano così di assaltare i cuccioli per un anno intero.

    Il Behemot fu creato soltanto per essere servito come una delle prelibatezze del banchetto messianico alla fine dei giorni, insieme con il Leviatano e lo Ziz. Gli Ebrei si ripromettono un tale piacere dal festino da essere soliti giurare sulla loro porzione del bue Behemot.

    Può essere ucciso solo dalla spada del suo creatore.

    E’ raffigurato come un grande ippopotamo o un gigantesco bufalo d’acqua e se mangia l’erba di mille montagne non vive nelle montagne ma sotto il loto e le canne dei fiumi e delle paludi.

    Secondo alcuni racconti gli è stato vietato di vivere negli abissi con il suo nemico, il Leviatano.

    E’ il simbolo della bestia, del bruto della forza bruta e solo in una tradizione posteriore rappresenta una immensa riserva di cibo da essere spartita in occasioni solenni.

    Faccio per dire. Altro che nerogatto!

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