giro di baviera

i don’t think my parents liked me.
they put a live teddy bear in my crib.
woody allen

meisterpetz ha spolpato l’ultimo stinco di yak. è meglio mettersi in viaggio, prima che si faccia sentire la fame e soprattutto prima che passino gli umani buffi. quanto casino per due ruote, ci sono orsi a cui ne basta una, pensa. quelle carovane di idioti fanno un tale casino, ti sbucano all’improvviso in tutti i passi del trentino, e sopra la testa ti ronzano gli elicotteri per giorni, non si può mica stare in pace.
meisterpetz attraversa l’austria e posa la zampa in suolo teutonico. giunto dalle parti di grainau, ben poco ridente villaggio di montagna, un certo languorino si fa sentire. è ora di fare uno spuntino leggero: 10 galline e 11 pecore. peccato per il miele, una stilla era la morte loro.
l’economia della baviera è in ginocchio: si tratta del secondo attacco in soli 170 anni. l’efferato criminale è sommariamente processato in contumacia e il ministro dell’ambiente bavarese, avvallato dal proprio premier, emette il verdetto: meisterpetz è condannato a morte, giudicato colpevole di crimini gravissimi. violazione di proprietà privata, reati contro il patrimonio, strage, violazione dell’accordo di schengen – è consentita la libera circolazione di merci e persone ma i plantigradi non rientrano nelle due categorie – e immigrazione clandestina, infrazioni al codice della strada – è stato dimostrato in sede processuale come, privo di opportuni sistemi di segnalazione sonora e visiva, l’imputato abbia percorso lunghi tratti di strada per giungere al recinto delle vittime.
scatta la bärenkrieg e i cacciatori già battono le foreste della baviera e del tirolo, con grande pericolo per tutte le forme di vita – compresa la propria. finora la caccia non ha sortito alcun esito, oltre alla cattura di una trentina di trevigiani, cacciatori clandestini di funghi. intanto meisterpetz ha un’esposizione mediatica da fare invidia al subcomandante marcos, un dilettante al confronto. i movimenti animalisti insorgono chiedendone l’assoluzione o, alternativamente, la cattura mediante sonnifero e il reinserimento in una comunità vegetariana di recupero – un demente si è offerto di affrontarlo con una cerbottana. le formazioni di estrema destra vogliono ricacciarlo in italia per preservare la purezza del sangue della popolazione autoctona di orsi – in realtà si tratta dei reduci di una comune di blumenkinder che conducono vita ritirata e selvaggia nelle foreste bavaresi fin dagli anni ’60. i leghisti italiani non lo vogliono in quanto di genitori sloveni, anche se trapiantati nell’adamello-brenta con regolare permesso di soggiorno. alcune compagnie d’assicurazione hanno proposto la creazione di un fondo per risarcire gli allevatori. annalarosa ha allestito una drammatica diretta da una grotta, presunto rifugio del latitante, rinvenendo significativi reperti come i propri capelli o le impronte delle pedule del cameraman. brunovespa ha mandato in onda un’intera puntata di portaporta che ha visto etologi, criminologi, il tizio della cerbottana, reinholdmessner e flaviavento discutere animatamente attorno ai plastici del distretto di garmisch-partenkirchen e del recinto della strage. è partito per i boschi bavaresi un drappello di giovani volontari della brigata sterpaia – scelti dallo stesso olivierotoscani – travestiti da orsi, provocatorio e creativo scudo umano. il plantigrado è stato perfino dichiarato sotto la protezione del papa, bavarese di nascita, il cui stemma araldico ritrae un orso rampante che si scola un boccale di birra.
meisterpetz non ha fatto una piega. dopo il lauto banchetto ha fatto perdere le sue tracce, probabilmente di ritorno nel trentino. ormai gli scalmanati a due ruote saranno in friuli.

14 thoughts on “giro di baviera

  1. è la solita vecchia storia della pagliuzza e della trave.

    non mi risulta che galline e pecore siano umanamente destinate ad una lunga e serena vecchiaia.

    ci rode che l’orso faccia quello che facciamo noi, ma sia più carino.

    solidarietà per il plantigrado.

    voglio puntualizzare che non ho mai detto di avere una cerbottana: pensavo invece di intavolare una serena discussione con l’orso in questione, magari approfittando di un viaggio in treno.

    prrrrrrrr!

  2. davvero ho equivocato: leggendo sui giornali dell’orso, pensavo si riferissero a individuo taciturno e alquanto schivo in viaggio itinerante.

  3. E vuoi mettere le pecore bavaresi, con quella pelliccia bionda, gli occhi blu e le guance rosse. Altro che le pecore terroncelle brune e coi baffi.

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