attenta ai cani

centinaia di giovani danno vita al limbo di un campo di baseball nella falsa patria del prosecco. l’aria è tersa e calda, il prato è morbido e fresco. l’erba tagliata e fumata e i cevapcici sulle griglie intrecciano i loro odori. cuccioli di uomo e cani infestanti come la gramigna. la gente suona gioca parla mangia beve fuma legge.
la nota stonata è lei. compare una cerebrolesa munita di cagna in estro che diviene la ragione di vita di tutti i cani nel raggio di una decina di chilometri. si palesa da vienna anche il commissariorex, ululando frasi irripetibili.
per evitare lo stupro del branco la mentecatta è costretta a tenere in braccio trenta chili di lussuria e terrore ma gli spasimanti non demordono e si esibiscono in acrobatici tentativi di coito al volo. naturalmente la deficiente si ostina a rimanere nel prato e si aggira trascinando con sé il grappolo di allupati, rompendo i coglioni a tutti i presenti sdraiati sull’erba.
un solo, appassionato augurio aleggia nell’aria.

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